domenica 20 dicembre 2015

Il paese dei nostri sogni

Stamani siamo arrivate al lavoro di buon ora per risistemare libri e giocattoli negli scaffali e rendere di nuovo la libreria ordinata e pronta ad accogliere le persone che entreranno nell'ultima domenica di acquisti prima del Natale. Durante questo lavoro ci è ricapitato tra le mani Oh, come è bella Panama di Janosh in catalogo Kalandraka, in una collana che, coincidenza, si chiama Libri per sognare.
E la storia parla davvero di sogni, o meglio del paese dei sogni di Orso e Tigre, che vivono in una bella casetta vicino al fiume e che, complice una misteriosa cassa di banane, decidono di raggiungere Panama perché dice Orso "lì  è  tutto più  bello perché  Panama profuma di banana da cima a fondo. Panama è il paese dei nostri sogni, Tigre. Dobbiamo subito partire per Panama". 
Ed inizia così  un viaggio in cui si rafforzerà la loro amicizia e in cui crescerà sempre di più il desiderio di realizzare il loro sogno. E prima di scoprire come è fatta davvero Panama, Orso e Tigre fantasticheranno sul loro futuro, condivideranno aspettative, riflessioni e desideri. Ed è proprio così  che si cresce, trovando il coraggio di inseguire i propri sogni. 
E noi l'abbiamo trovata la nostra Panama? Come è fatto il paese dei nostri sogni? Abbiamo dei compagni di viaggio con cui condividere il nostro cammino?
Mentre scriviamo, ci è impossibile non pensare alla nostra storia, al nostro sogno, che ci ha portato a condividere il desiderio di aprire la libreria.  Non so se la nostra Panama l'abbiamo trovata, ma una cosa è sicura, il viaggio che stiamo compiendo ci sta riempiendo la vita di storie, incontri,  imprevisti, attese e soddisfazioni.
Oh, come è bella Panama è oramai un classico, profondo e divertente allo stesso tempo, da leggere con i più  piccoli e capace di parlare anche al cuore dei più  grandi.

Elena, Anna, Barbara

giovedì 17 dicembre 2015

"Come un sonnanbulo, vago nei sogni altrui...."

In questi giorni siamo alle prese con il Natale, che per noi significa tanto lavoro (per fortuna!!!!), ma poco tempo da dedicare alle letture quotidiane. Sistemando i libri fra gli scaffali, non ci è però sfuggito, l’ultimo libro di Jimmy Liao, Se potessi esprimere un desiderio, pubblicato in Italia da Gruppo Abele edizioni. Lo abbiamo sfogliato, letto e mirato con la grande concentrazione che richiedono i libri di questo grande autore asiatico. La storia mescola diversi piani narrativi. Un bambino che sogna....
 Un bambino che trova una teiera in riva al mare e che ci racconta i suoi desideri: Io esprimo tanti desideri. Ho per esempio il desiderio di volare in cielo come un’aquila, quello di allevare strani animali, di frequentare la scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts….”.

 Una serie di istantanee in bianco e nero che raccontano i desideri di altri bambini.
A dispiegarsi pagina dopo pagina sono riflessioni filosofiche sui sogni e la loro sostanza, “ i sogni sono in bianco e nero? O sono a colori? Esistono desideri in bianco e nero? Di sicuro i desideri sono coloratissimi”.

Andersen, mensile di letteratura e illustrazione del mondo per l’infanzia, ha scelto Liao proprio come illustratore di copertina. Sfogliando la rivista troviamo anche  un articolo di Mara pace sull’opera dell’artista, nonché un approfondimento sul libro di cui vi parliamo oggi, a cura di Walter Fochesato.
Se potessi esprimere un desiderio è un catalogo di immagini e pensieri da sfogliare e leggere in classe, da arricchire con altre istantanee, altre domande, altre risposte, altre immagini per raccontare i nostri sogni. Da tenere sulla cattedra, assieme al GGG.


Elena, Anna, Barbara
 



 

lunedì 14 dicembre 2015

Il sogno americano

James e la pesca gigante vide la sua nascita in un momento di crisi nella carriera di Dahl: lo scrittore impiegava sempre più tempo a finire i suoi racconti, che  si stavano facevano sempre più strani e raccapriccianti. Sheila, la sua agente, lo esortava da un po’ di tempo a scrivere un libro per bambini: "più ci penso, più mi sembra intrigante. Secondo me hai la possibilità di sfuggire alla formula del racconto, che in questo momento ti imprigiona, e di abbandonarti al regno della fantasia, nel quale sei così versato". Un saggio suggerimento che per fortuna Dahl raccolse, del resto aveva sempre adorato raccontare storie ai più piccoli.
Leggiamo nella biografia di Donald Sturrock, che i bambini seguivano Roald come il pifferaio di Hamelin, un narratore nato, capace di incantarli con la sua voce profonda, gli occhi scintillanti, il gusto per il divertimento e l'immaginazione sfrenata e ribelle. Dahl passava, inoltre, molto tempo con i suoi figli, leggeva loro le fiabe norvegesi, quelle dei Grimm, i racconti di Beatrix Potter e cominciò ad inventare storie inedite per loro.
A metà del 1959 iniziò a buttare giù qualche idea nei suoi taccuini: un ragazzo tartaruga, il registratore magico, il bambino che muoveva gli oggetti, minuscoli umani in un albero cavo e l’'idea di un romanzo sugli insetti lo intrigava molto. I suoi figli amavano le storie di conigli, cani, gatti e topi ideate da Beatrix Potter e quindi pensava che per poter essere originale si sarebbe dovuto rivolgere ad animali poco rappresentati come lombrichi, cento piedi e ragni. Dopo un Agosto di vacanza in Norvegia, Dahl si mise al lavoro ed è così che nel 1961 vide la luce James e la pesca gigante, il primo libro per ragazzi di Roald Dahl.  James Henry Trotter, rimasto orfano, si ritrova a dover vivere con due terribili zie, Stecco e Spugna. Mentre nei suoi racconti per adulti le due megere avrebbero avuto la meglio sul piccolo, questa volta Roald si sentì libero di dare sfogo al suo senso di giustizia. Una pesca cresciuta miracolosamente si stacca dall'albero del giardino delle due perfide zie e James a bordo del frutto, assieme ai sui amici insetti, le schiaccia lasciandole "stirare sull'erba, piatte, sottili e inanimate come una coppia di bambole di carta ritagliate da un album". James assume le redini del suo destino e quello degli amici insetti e quando la pesca rotola nell'oceano, la salva dall'attacco di un branco di squali, legandola ad un gruppo di gabbiani, che in volo, conducono l’allegra brigata fino all'Empire State Buildings di New York, dove il bambino verrà accolto in trionfo e realizzerà il suo sogno più grande, raccontare la sua storia ad altri bambini.
La fantasia fiabesca di Dahl si mescola alle molte informazioni scientifiche sugli insetti che sono disseminate nel libro,  oltre alle spiegazioni fantastiche di fenomeni naturali (per esempio, gli Uomini- Nube che generano grandine, pioggia, temporali, tuoni ecc.). Da raccogliere il consiglio che Grazia Gotti ha dato alle insegnanti durante la formazione, avviare con i bambini un lavoro di ricerca ed osservazione di farfalle, coccinelle, api, coleotteri disegnati da illustratori di ieri e di oggi. Citiamo solamente un libro a titolo esemplificativo, L’inventario illustrato degli insetti, di Emmanuelle Tchoukriel & Virgine Aladjidied,  Ippocampo edizioni. 

James e la pesca gigante è il primo libro per ragazzi scritto da Dahl e vi troviamo già molti dei temi che saranno esplorati nei romanzi successivi:  la rappresentazione di un mondo adulto incapace di ascoltare e riconoscere i talenti dell’infanzia, il viaggio (il volo) come crescita, le paure infantili personificate qui dalla figura simbolica del rinoceronte, l'importanza dell'amicizia per riscattarsi e ritrovare la fiducia in se stessi e riscoprire il coraggio di  inseguire i propri sogni.

Elena, Anna, Barbara

lunedì 7 dicembre 2015

Il sogno di Matteo

Matteo è un topolino che vive in una soffitta polverosa assieme alla sua poverissima famiglia. Il piccolo è molto bravo a scuola e i suoi genitori hanno grosse aspettative nei suoi confronti, desiderano che diventi un medico famoso. Ma quando qualcuno chiede a Matteo che cosa vuole fare da grande, lui risponde "visitare il mondo". 

Un giorno la maestra conduce la sua classe in visita al museo d'arte e il topolino è così affascinato dalle opere esposte, che la notte farà un sogno chiarificatore rispetto al suo futuro: farà il pittore perché nei quadri ci si trova il mondo intero.

Un libro fondamentale per la prima infanzia che offre numerosi spunti da discutere con i bambini, ad esempio cosa sogniamo per il nostro futuro e come ci vediamo da grandi. Un libro che si connette con il percorso che stiamo per intraprendere con gli imprenditori e le imprenditrici del territorio che ci racconteranno i loro sogni; chissà se troveremo delle affinità con il percorso di Matteo, chissà se anche i loro percorsi professionali sono storie di riscatto sociale.
Consigliamo la lettura del libro anche ai genitori, la famiglia di Matteo nutre delle aspettative molto alte nei confronti del figlio e come spesso accade auspicano che il loro piccolo si dedichi ad una professione sicura e socialmente riconosciuta, anche se in realtà  il sogno di Matteo è un altro. E noi saremo capaci di ascoltare i nostri bambini, di supportarli nella realizzazione dei propri sogni, anche se saranno diversi dai desideri che abbiamo proiettato su di loro?
Una favola moderna che parla di identità, del valore dell'arte e dell' importanza del coltivare i propri sogni, il tutto raccontato attraverso un linguaggio ed un tratto semplice, come nella miglior tradizione delle opere di Lionni.
Elena, Anna, Barbara


sabato 5 dicembre 2015

Ditelo anche ai grandi



Nella bella raccolta Einaudi curata da Christian Delorenzo, fra autori che vanno da Pirandello a Balzac, da Poe a Zola, da Kipling a Conan Doyle, ecco il nostro amato Roald Dahl con il racconto List, che gli adulti possono leggere durante le vacanze, accanto al fuoco, magari ascoltando tutti i pezzi di musica citati. Dahl era un grande appassionato di musica classica, così come era un grande collezionista d'arte. Mentre i ragazzi leggeranno le storie di questo grande autore, mamma e babbo potrebbero buttare lì che pure loro lo leggono. La condivisione della letteratura è una delle più grandi soddisfazioni dell'educazione. Condividere l'interesse per la lettura, condividere la stima per un autore, è un modo assai autentico per costruire la complicità, quella sotterranea intesa fra genitori e figli che fa dire sì, insieme, a un riferimento molto convincente. Non un valore astratto, un dogma, un luogo comune, ma una poetica, una visione del mondo, una capacità di trovare le parole per descriverlo, per conoscerlo meglio. La forza della letteratura sta in tutto questo.

Grazia Gotti

giovedì 3 dicembre 2015

Quando le parole scappano di bocca



Nel 1975 durante un discorso agli alunni di Repton, Roald Dahl recitò  il motto del suo vecchio amico Charles Marsh: “il denaro va bene solo se lo si distribuisce”. Nei suoi ultimi anni di vita Dahl compii atti di grande generosità, sia verso singoli individui, che verso numerose associazioni caritatevoli.

Il vicario, cari voi, nasce proprio per aiutare un Istituto di ricerca e studio per la dislessia a cui Dahl donò questa divertentissima storia, oltre che i diritti di vendita del libro.

Protagonista del breve racconto il reverendo Ettes, che messo di fronte alla grande responsabilità del suo primo incarico nella parrocchia di Nibbleswicke, vede  riaffiorare non proprio la vecchia dislessia che lo aveva afflitto da piccolo, ma problemi in qualche maniera legati ad essa. Il reverendo mescola tra loro le lettere di parole e frasi o le pronuncia all' incontrario, producendo delle prediche davvero esilaranti.

L'intero villaggio è convinto che il vicario sia fuori come una panchina, ma dopo un primo momento di imbarazzo, i parrocchiani  si rendono conto che le strampalate prediche "aggiungono un pizzico di sana follia a quella che solitamente risultava una pratica un pò noiosa".

Ieri pomeriggio eravamo a Rassina per una formazione con i referenti DSA del Casentino e lo abbiamo letto per intero apprezzandone la capacità di parlare di temi estremamente seri con grande leggerezza ed ironia. Adesso il libro si trova negli scaffali della biblioteca della scuola e siamo sicure che i bambini lo adoreranno e che, allo stesso tempo, li aiuterà a riflettere, ma con il sorriso sulle labbra.


Elena, Anna, Barbara